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Piadina romagnola: curiosità e ingredienti


Piadina romagnola: curiosità e ingredienti

La piadina Romagnola è la Regina della Romagna! 

Un alimento con una sua storia, tante curiosità, fatta di ingredienti semplici e genuini. 

La piadina romagnola tra poesie, canti e opere. 

Celebrata in poesia da Giovanni Pascoli e Marino Moretti, decantata nei canti di Raoul Casadei e Samuele Bersani, la piadina romagnola" è la regina della cultura di questa regione da secoli. 

In diverse sue opere Pascoli parla del "pane di Enea", il "pane grosso di Roma", legando l'origine della "piada" alla tavola latina, ritrovandosi nel settimo canto dell'Eneide: il segno celeste del tanto atteso arrivo nella Terra Promessa. È proprio questa specie di piadina che Enea ei suoi compagni affamati sono costretti a mangiare per mancanza di meglio. 

La piadina romagnola simbolo della Romagna. 

Fu nel 1920 che la piada conquistò il posto che merita tra le specialità romagnole. Il merito va ad Aldo Spallacci che ha ideato la rivista “La Piè” facendo della “piada” il simbolo della Romagna, sinonimo di casa, patria. Max David, giornalista e scrittore, ha definito la piadina “la specialità più romagnola di Romagna”. 

Amata, ricercata e gustata, dolce e salata, la piadina romagnola unisce tutte le generazioni. Specialità tipica del territorio, la vendita della piadina artigianale va da Rimini a Forlì, e in ogni località assume una propria forma e un particolare impasto. 

La piadina romagnola

Lo storico traguardo per la piadina romagnola avviene nel 2014 diventando la piadina romagnola IGP. 

Ma qual è l'origine del suo nome? 

Sebbene molti studiosi associno l'etimologia del nome piadina al greco " platukis " (focaccia), le sue origini sono incerte. Infatti c'è chi lo vuole legato alla " piè”, romagnola (poi italianizzata piada), altri con il "fiadone" una preparazione simile che si trova in Abruzzo. 

Altri lo collegano al "pane azzimo" cotto su piatti rossi fin dal 1200 aC . Fu preparato prima dagli Etruschi e poi tramandato ai Romani. Quanto alle sue origini, le prime tracce di piada risalgono agli antichi romani. 

Dal medioevo al rinascimento per arrivare ai giorni nostri, la piada prima era considerata un alimento per i meno abbienti, poi per i benestanti per diventare oggi il cibo di tutti. 

Nel 1371 troviamo il primo documento storico conosciuto che parla della " piada " come un tributo. Ne parlò, infatti, il cardinale Angelico nella descrizione della Romagna, in cui figuravano due “piade” tra le tasse che la città di Modigliana doveva pagare alla Camera Apostolica. 

Ad ogni zona la sua versione 

La piadina romagnola è diffusa dall’Appennino tra Forlì e Rimini, ma anche nel ravennate fino ad attraversare il Montefeltro. In ogni territorio c'è una versione diversa: la piadina forlivese e ravennate è più densa (ha più il sapore del pane.), mentre nel riminese (piada) si tende a stenderla molto sottile, la montefeltrina (crescia) è più soffice e saporita e gli ingredienti sono differenti, prevedono l’aggiunta di uova e latte.

La piadina romagnola è ormai conosciuta, preparata e gustata in tutta Italia in ogni sua variante. 

La Piadina romagnola: ingredienti e spessore. 

Fino agli anni '40 la piadina si faceva solo con farina di grano tenero, strutto, sale e acqua. Non veniva utilizzato lievito, o veniva usata una piccola quantità di lievito madre, lo stesso utilizzato per il pane. La loro dimensione era maggiore di quella odierna, perché all'epoca le famiglie erano numerose e tendevano a preparare piadine con uno spessore da 1,5 a 2 cm e un diametro superiore a 40 cm.

Dagli anni '50, le dimensioni e lo spessore sono diminuiti rispettivamente a 25-30 cm e 0,5-1 cm. Inizialmente la piada veniva cotta su teglie artigianali ottenute dalla cottura in antichi forni a legna costituiti da mattoni di argilla presenti nella provincia di Forlì-Cesena. Dopo questo tipo di cottura le piade assumevano un caratteristico colore bruno-grigiastro. Dagli anni '60 si diffondono teglie in ghisa o ferro o alluminio che, avendo una maggiore conducibilità, possono essere utilizzate sulla fiamma del gas, permettendo di cuocere la piada in qualsiasi cucina. 

La zona di produzione della Piadina Romagnola comprende il territorio delle province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e alcuni comuni della provincia di Bologna, nella regione Emilia-Romagna. Questo piatto è tipico della Romagna, ma la possiamo trovare anche nelle zone limitrofe, come ad esempio nel nord delle Marche. 

Come si prepara la piadina romagnola. 

Fare una piadina romagnola è relativamente semplice. Si impastano con acqua la farina di grano tenero, il sale, i grassi (olio di oliva, olio extravergine di oliva o strutto) ed eventuali agenti lievitanti. Secondo la tradizione le ricette possono essere diverse, e gli ingredienti possono variare, si può aggiungere latte o bicarbonato per rendere l'impasto più friabile e morbido.

L'impasto viene poi suddiviso in filoncini o palline di dimensioni variabili a seconda della grandezza della piadina che si vuole ottenere. Le pagnotte vengono stese a mano, aiutandosi con il mattarello, oppure meccanicamente per ottenere dei dischi di pasta sfoglia cotti su una piastra, su entrambi i lati, ad una temperatura compresa tra 200 e 250°C, per un massimo di quattro minuti complessivi. 

Dopo la cottura, vengono confezionati e lasciati raffreddare in buste, o buste sigillate per proteggerli dall'atmosfera. 

Aspetto e gusto 

La Piadina Romagnola ha una forma tonda e schiacciata, con un diametro compreso tra 15 e 25 cm. Si presenta di colore bianco avorio con macchie ambrate di varie sfumature e dimensioni, piccole ed omogenee, su entrambi i lati. 

La consistenza è rigida e friabile; il sapore e l'odore sono fragranti, con un profumo simile a quello del pane appena sfornato. 

Il tipo riminese si distingue per essere più sottile, più morbido e più flessibile, con un diametro compreso tra 23 e 30 cm e con macchie più grandi e irregolari. Nella sua versione più sottile si può trovare a Bellaria, a pochi chilometri da Rimini, (dove avviene la tradizionale Sagra della Piadina di settembre).

A Bellaria puoi venire direttamente nel nostro laboratorio artigianale, oppure puoi ordinare le nostre piadine anche on line, infatti per poter far gustare la piadina artigianale tutto l'anno e in ogni casa, abbiamo pensato di azzerare le distanze con la vendita on line. 

La piadina romagnola può essere consumata calda o fredda ed è molto buona da sola o farcita con salumi, formaggi, salsicce, verdure gratinate o erbe fini (non disdegnate il ripieno dolce con Nutella, miele o marmellata).

La piadina romagnola si trova ormai in ogni angolo delle strade romagnole, con i suoi caratteristici chioschi: dove non ce ne sono, non è Romagna! 

Va da sé che per accompagnare degnamente una buona piadina è d'obbligo un bicchiere di vino rosso, meglio se un buon Sangiovese di Romagna.

 

 

 


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