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Piadina Romagnola | Un tuffo nel passato

Vi siete mai chiesti da dove provenga la piadina? vi siete mai domandati la sua storia e grazie a chi possiamo continuare a gustarla ancora oggi? Ve lo raccontiamo noi!


Piadina Romagnola | Un tuffo nel passato

Che sia farcita con l'affettato, con verdure varie o con formaggi, la piadina è un piatto tipico romagnolo ormai più che conosciuto in tutta Italia e, che ognuno di noi ha avuto la possibilità di mangiare in svariate occasioni e in tanti modi diversi.

Ma ci siamo mai chiesti quali sono le origini della Piadina Romagnola?

Si tratta di un cibo talmente semplice che, nel corso del tempo, è riuscito ad unificare tutta la terra di Romagna, rendendosi così tanto comune ai nostri occhi da fare in modo che la storia della sua nascita diventasse un punto di domanda che non abbiamo mai risolto.

Un'origine molto lontana

Partiamo con ordine: il termine "piadina" viene italianizzato da Giovanni Pascoli che, scrivendo un vero e proprio elogio a questo piatto, legò in maniera indissolubile la regione della Romagna con la nascita della piadina stessa, definendolo "il pane nazionale dei Romagnoli".

Ma se il nome nacque circa 100 anni fa, le origini della piadina romagnola sono decisamente molto più vecchie.

Per conoscere questa storia, dobbiamo fare qualche passo indietro nel tempo, fino agli anni in cui questa terra era popolata dagli Etruschi.

Pare infatti che questo popolo, insediato nell'odierna zona della Romagna, utilizzasse un sostituto del pane molto simile alla piadina, fatto con farina grezza e cereali, abitudine che, successivamente, anche la nascente città eterna inserì nella sua gastronomia.

Anche se, con l'andar del tempo, la coltivazione del grano si incrementò notevolmente, la produzione di piadine azzime non cessò mai, resistendo anche all'invasione barbarica che distrusse l'impero romano: in un certo senso, è come dire che la piadina è stata più forte dell'imponente e intramontabile Roma!

Andando avanti nei secoli, arriviamo al Medioevo: siamo nel 1371, anno in cui compare per la prima volta un documento storico che attesta l'esistenza della “Piada”. Si tratta, nello specifico, di una descrizione del territorio romagnolo scritta dal Cardinale Angelico.

Ci troviamo negli anni in cui i Romagnoli, per non pagare la tassazione sull'utilizzo del grano ai proprietari terrieri, cucinavano una versione alternativa della piadina con cereali poveri.

Il rinascimento vide la rifioritura di tutto il paese, dalla politica, all'arte, alla scrittura ma anche alla gastronomia: si formarono, infatti, grandi cuochi della storia. Primo tra tutti Cristoforo di Messisburgo nella cucina della famiglia degli Este di Ferrara.

A causa però della levitazione del pane e della coltivazione del grano, la piada verrà identificata per secoli con la carestia e con i ceti più poveri.

Solo con l'inizio del XX secolo, la storia della piadina ebbe il suo degno rilancio soprattutto con l'arrivo della farina di mais e la farina al grano tenero: miscelando queste due tipologie nuove e particolari, si poteva ottenere un degno risultato ad un costo molto basso.

Il vero successo

Ma quando la piadina diventerà così tanto famosa da conquistare anche i turisti che vengono in vacanza in Romagna? Dobbiamo aspettare gli 40/50 del 1900, anni in cui iniziarono ad apparire lungo le strade che dirigevano al mare i primi chioschetti caratteristici del territorio.

Da qui in avanti la piadina sarà conosciuta anche all'estero, venendo universalmente associata alla terra della Romagna.

Questo piatto tipico romagnolo per eccellenza ha passato mille peripezie per arrivare fino a noi.

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